A ciò in cui credo

Questa storia è stata scritta, in esclusiva per Tella, dallo scrittore Tommaso Fusari. E’ un inno al valore che abbiamo dentro, all’empatia e alla bellezza che c’è nel riuscire ad andare oltre l’apparenza.
Una dedica che saprà toccare l’anima ed emozionare nel profondo.

Credo nelle persone che si indossano.
Nelle persone che in mezzo a questo traffico si fermano, si guardano, si prendono.
Quelle persone che ti si mettono addosso come un vestito, come una felpa, come delle scarpe nuove con cui percorrere un pezzo di strada.
Quelle persone che, proprio come un vestito, col tempo possono diventare strette, possono starci larghe, possono non piacerci più perché nel frattempo la vita cambia, e cambiamo noi, e cambiano loro.
Credo ancora, più di tutto, nell’odore che lasciano anche quando non ci sono più, come la maglietta di qualcuno che amiamo e su cui rimane il profumo anche dopo un sacco di tempo.
Credo nei sorrisi degli sconosciuti, nella gentilezza a casaccio, nel dire grazie.
Credo in chi ha sofferto e quel dolore non l’ha sprecato.
Credo nei dettagli, nelle rughe d’espressione, nelle mani nel buio.
Credo negli amori che ti travolgono e ti attraversano, quegli amori che ti disorientano e non sai più dove ti trovi.
Nella sofferenza che fortifica, che insegna, che rende migliori.
Credo negli occhi di chi aveva un sogno e l’ha abbandonato, ma chissà, magari un giorno.
Nell’odore che hanno certe persone, e che non trovi da nessun’altra parte.
Credo a quelli che amano guardare le luci nelle case degli altri, che non si fermano, che indagano, che si interrogano.
Credo nella possibilità di poter amare molte volte, e in modo sempre diverso.
Credo alla gentilezza come gesto rivoluzionario.
All’amore come risposta.
Alle telefonate sottovoce mentre sei su un treno, quelle che finiscono con “ti scrivo quando arrivo a casa”.
Credo che per tornare a credere, a volte, serva uno sforzo sovrumano. Credo nei tramonti rosa, nelle promesse mantenute, nelle risate ad occhi chiusi, nel rumore dei passi.
Credo alle scritte sui muri, all’empatia, credo a chi guarda il mare d’inverno.
Credo alle persone che assomigliano a certe canzoni, quelle che passano alla radio proprio quando ne avevi bisogno, quelle che incontri per caso e poi cerchi per ore, e di cui non ricordi il titolo.
Quelle che appena parte il primo accordo le riconosci, quelle che hai dimenticato, quelle che sai a memoria.
E soprattutto, credo ai ricordi che restano, che si impigliano, che ti colpiscono quando meno te lo aspetti, proprio come l’odore di qualcuno che ami, quando rimane su quella maglietta.

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